Ai bambini piace esplorare, toccare, verificare… la conoscenza del mondo avviene anche per mezzo delle attività sensoriali e della possibilità di creare con le proprie mani.
Il nostro Laboratorio del fare è un luogo di scoperta e di ricerca per esercitare tutti i sensi e in particolare modo il tatto e le possibili combinazioni degli elementi .
Come sempre i nostri riferimenti teorici sono grandi pedagogisti e grandi pensatori. Spesso ci capita di andare indietro nel tempo e di trovare, nelle donne e negli uomini del novecento, gli embrioni dei pensieri pedagogici attuali. Basti citare la Pedagogia Scientifica di Maria Montessori nata appunto nei primi anni del ‘900.
Ci troviamo spesso, quindi, a recuperare le idee e le teorie pedagogiche di un epoca molto fruttuosa dal punto di vista delle innovazioni . Un vero e proprio paniere di pensieri che ha segnato le successive scoperte e i successivi studi in merito all’idea di bambino, alle sue potenzialità e alle sue capacità. Proprio in quest’ottica siamo andate a ritroso nella ricerca storica e abbiamo trovato l’interessante Manifesto del TATTILISMO lanciato a Parigi nel 1921 da Marinetti che non si è occupato propriamente di infanzia ma del fatto che la materia possa dare sensazioni ed emozioni al genere umano.
Marinetti creò una prima scala educativa del tatto, che è nello stesso tempo anche una scala di valori tattili.
In un lungo elenco, che non pubblichiamo tutto, divide in categorie le diverse sensazioni tattili, evidenziando le qualità degli elementi e affiancandoli ad una sensazione.
Carta vetrata, carta argentata …. astratto, freddo..
Seta liscia, crespo di seta …. tatto senza calore …
Velluto, lana, crespo di seta-lana … eccitante, tiepido, nostalgico.
Seta intrecciata, stoffa spugnosa … quasi irritante, caldo.
Pelle scamosciata … morbido, caldo.
Ferro ruvido, spazzola leggera, peluche … spiritoso, affettuoso.
In un lungo elenco, che non pubblichiamo tutto, divide in categorie le diverse sensazioni tattili, evidenziando le qualità degli elementi e affiancandoli ad una sensazione.
Carta vetrata, carta argentata …. astratto, freddo..
Seta liscia, crespo di seta …. tatto senza calore …
Velluto, lana, crespo di seta-lana … eccitante, tiepido, nostalgico.
Seta intrecciata, stoffa spugnosa … quasi irritante, caldo.
Pelle scamosciata … morbido, caldo.
Ferro ruvido, spazzola leggera, peluche … spiritoso, affettuoso.
L’elenco, come abbiamo detto prima, e molto più lungo ed elaborato. Noi ci siamo limitate a evidenziare il concetto che Marinetti esprime: le sensazioni tattili sono una buona base per iniziare la conoscenza del mondo e per provare percezioni diverse.
L’artista creò, proprio grazie al variegato elenco di valori tattili, delle TAVOLE TATTILI che descrive lui stesso con queste parole:
“Queste tavole tattili hanno delle disposizioni di valori tattili che permettono alle mani di vagare su di esse seguendo tracce colorate e realizzando così uno svolgersi di sensazioni suggestive, il cui ritmo a volta a volta languido, cadenzato o tumultuoso, è regolato da indicazioni precise”
Nel “Manifesto del tattilismo” propone anche un’educazione al tatto su materiali diversi con esercitazioni adatte a questo scopo. Il tempo è passato e molte delle idee di Marinetti sono diventate proposte didattiche ed educative. Che cosa affascinante!
Nei nostri Laboratori del fare abbiamo inserito una grande quantità di materiali suddivisi per specie contenuti in cestini o scatole e disposti in bell’ordine su mensole e scaffali. Per chi vi entra e si pone al lavoro utilizzando i materiali, il desiderio di toccare, annusare sperimentare e assemblare è ampiamente soddisfatto e alla fine del lavoro ci sente appagati e si ha la sensazione di aver recuperato energie.
E’ importante che le insegnanti e le educatrici comprendano lo scopo e il pensiero che accompagna questo tipo di proposta educativa. Non si tratta di organizzare una attività di tipo artistico ma di permettere un percorso introspettivo e di ricerca tattile che possa convivere con la giornata a scuola o al nido. Per far questo e per permettere che sia presentato e utilizzato dai bambini nella giusta dimensione è bene frequentare uno dei nostri corsi e provare a “mettersi in gioco”, solo così sarà possibile entrare in empatia con il fare dei bambini all’interno di uno spazio laboratorio così pensato.
Le foto che pubblichiamo oggi sono relative all’incontro di formazione avvenuto nel LABORATORIO che abbiamo allestito nella Scuola Munari di Parma il 18 aprile 2015.
Si ringraziano le insegnanti per aver partecipato con entusiasmo e consapevolezza.
Si ringraziano le insegnanti per aver partecipato con entusiasmo e consapevolezza.
Arrivederci al prossimo laboratorio.