mercoledì 19 febbraio 2014

Da quasi magazzino a "Laboratorio del Fare"




Prima del nostro  intervento nella scuola c’era  una stanza che veniva chiamata molto impropriamente “laboratorio”, uno spazio utilizzato nei modi più svariati, ma in realtà, nel tempo era diventata un magazzino: materiali di vario genere riposti in scatole e scatoloni  erano  accatastati su scaffalature di metallo alte fino al soffitto. Gli armadietti presenti erano stipati fino a scoppiare …

La stanza era stata  divisa precedentemente  con un pannello di legno così da avere una zona pittura e una zona manipolazione. Questa suddivisione, che in un primo tempo sembrava avere la sua utilità,  successivamente con l’accumulo dei materiali scolastici, non era affatto funzionale, e la stanza con il tempo, come abbiamo detto,  aveva assunto più l’aria di un magazzino che di un laboratorio.
 Cosa fare? Noi  avevamo delle idee.
 Per le insegnanti invece  la riorganizzazione del laboratorio  era ostacolata dai seguenti quesiti:
        
 - Quando trovare il tempo per risistemare, per selezionare, per  eliminare, per recuperare?
 -  Come coinvolgere tutto il personale?
 -  Con quali soldi comprare i mobili adatti?

La partecipazione al corso di formazione “il laboratorio del fare”  ha acceso  l’entusiasmo e così è iniziato l'intervento di restyling, a cui le insegnanti della scuola hanno  dedicato  due mattinate di settembre. Quindi primo problema risolto.
Ci serviva che la docente  coordinasse  i lavori di riorganizzazione e questo è stato, ma non solo.  Mentre lavoravamo al progetto abbiamo intravisto la possibilità di poter finalmente fare qualcosa di veramente bello”.  Scrivono le insegnanti sulla loro relazione.

Il secondo problema che le insegnanti hanno posto era  quello del coinvolgimento di tutto il personale della scuola. Ma questo problema si è superato presto… tutte volevano esserci! Quindi il coinvolgimento di tutte le insegnanti c’è stato ed è stato molto positivo, anche chi non aveva partecipato al corso di formazione  si è attivato e ha dato una mano.  
Tra un mobiletto da spostare e recuperare, tra un cacciavite e una piantina da rianimare, sono state  date indicazioni  pedagogiche e suggerimenti importanti per tutti.

Il terzo problema della lista: le risorse finanziarie, si è rivelato, ad un attento esame non fondamentale, considerata la ricchezza dei materiali esistenti e i nostri preziosi suggerimenti sulla ridistribuzione  dei mobili esistenti. Il risultato finale come si può vedere dalle foto,  ha dato grande la soddisfazione a tutti.  Ora è un ambiente di cui andiamo orgogliose”  dicono  le insegnanti.
A gennaio, dopo aver concordato una prima organizzazione e i turni di utilizzo, la scuola  ha  iniziato  con 12/15 bambini, di età omogenea, ad utilizzare il laboratorio. Lo stesso gruppo è andato al laboratorio per due/tre giorni consecutivi, come era stato proposto durante la formazione”.
Di solito, nelle scuole si costruiscono griglie di utilizzo degli spazi comuni permettendo ai bambini di usufruire dello spazio e dell’esperienza, se va bene, una volta a settimana. Abbiamo  ribaltato questa organizzazione, perché l’esperienza ha più valore se può essere ripetuta, se un lavoro può essere continuato il giorno dopo e il giorno dopo ancora quando sono ancora fresche le emozioni provate.






  




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