giovedì 10 dicembre 2015

Paura e rabbia in un libro bellissimo

Copertina del libro: Nel paese dei mostri selvatici
Nel nostro blog ogni tanto ci piace parlarvi di libri e questa volta abbiamo sentito il desiderio di parlarvi del libro più famoso di  Maurice Sendak: 
Il Paese dei mostri selvaggi. Il libro è considerato un classico dell’illustrazione per l’infanzia.  
I disegni sono molto belli e la storia è affascinante. Piace ai bambini e a tutti quelli che sanno ancora stupirsi e meravigliarsi. Come al solito cerchiamo, attraverso una ricerca approfondita di darvi il massimo delle informazioni possibili su questo libro.

Intanto vi diciamo che il titolo originale è: Where the wild things are (Dove sono le cose selvagge). Le “cose selvagge “ sono il “luogo”della rabbia e delle  paure dei bambini e forse anche degli adulti.
Ma iniziamo: Max, il bambino  protagonista di tutta la storia, è vestito da lupo ed è arrabbiato e ne ha fatte di tutti i colori.  La mamma gli urla «Cosa selvaggia!», lui le risponde «Ti mangio!»  a quel punto la mamma lo spedisce a letto senza cena. È così che nella sua camera inizia a crescere una foresta e tra gli alberi alti e fitti appare  il mare e una barchetta che servirà a Max per prendere il largo e giungere nel paese dei mostri selvaggi, un paese, appunto, dove vivono creature orribili pronte a sbranarlo ma  lui con il coraggio che lo contraddistingue e  piglio deciso, li domina con il suo sguardo e si proclama loro re. Ballano e festeggiano tutta la notte. Al giungere dell’alba Max è stanco e vuole tornare a casa, ha nostalgia e  ha fame. 

Con la barchetta torna a casa dove trova la cena ancora calda ad aspettarlo. La mamma lo ha già perdonato. Il libro usci nel 1963,  sappiamo che  Sendak ci lavorò quasi dieci anni  e quando il libro uscì non fu accolto con molti onori. Le critiche letterarie non furono delle migliori e spesso fu caldamente consigliato ai genitori di non leggerlo ai bambini. Sembra che Bruno Bettelheim, scrisse che le mamme non dovevano comprare quel libro, ma si dice in giro che non lo aveva letto e si era fatto consigliare da un critico suo amico. Ma ai bambini piaceva e nelle poche biblioteche dove era disponibile c’era la fila per leggerlo e chiederlo in prestito. 

Questo libro non ci parla del bene e del male ma entra in maniera approfondita nei meandri della nostra  mente e ci fa notare che a volte, tutti noi,  entriamo nel mondo d’inferno e ci soggiorniamo per un po’ ma si sa, dopo un forte temporale esce sempre il sole. In questo caso la storia è semplice, un bambino è arrabbiato e attraverso l’invenzione di un mondo fantastico esplora la sua paura, la vive fino in fondo e torna sapendo di essere accolto.

Bellissimo!




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