venerdì 22 marzo 2013

Il cestino dei tesori



 “Persone da zero a tre anni” di Elinor Goldschmied- Sonia Jackson
 Edizioni Junior

                                                              
Apriamo oggi nel nostro blog una nuova rubrica  dal titolo: 
 MaTeRiaLi  Di  STuDio


Il cestino dei tesori 
  di
Elinor Goldschmied.



Nelle  proposte della Goldschmied c’è la  fiducia nelle capacità del bambino e questo soprattutto  si manifesta nella scelta e nella ricerca di ciò di cui il bambino ha bisogno nei vari periodi della sua crescita. Siamo tutti  consapevoli, genitori e insegnanti in particolare,  che il bambino  ha un reale interesse per tutto ciò che rappresenta il mondo della comunità alla quale appartiene e al mondo in genere, soprattutto quello  naturale.
A questo proposito per il Cestino dei Tesori la Goldschmied elenca ben 101 oggetti di uso quotidiano da proporre ai bambini che ancora non gattonano  ne tantomeno camminano,  I materiali, la metodologia, la teoria  che sostengono questa  importante  proposta di attività per il nido è pedagogicamente molto interessante e parer mio nessun genitore e  nessuna struttura che si occupa di bambini piccoli  nido dovrebbe ignorarla.



La Goldschmied nel capitolo del suo libro  riguardante il cestino dei tesori, con linguaggio semplice  ci  invita a riflettere sulla reazione di insoddisfazione dei bambini che hanno da poco imparato a stare seduti; i giochi limitati  e poco interessanti che di solito vengono loro proposti possono essere la causa di questa insoddisfazione. La capacità di concentrazione che si attiva invece  durante l’esplorazione degli oggetti contenuti nel cestino è  invece molto alta. L’attenzione può durare un’ora e più. Gli oggetti contenuti in esso non sono definibili come “giocattoli”. Gli adulti sanno bene quali sono gli oggetti preferiti dai bambini: pentole, scatole, chiavi ecc. ma c’è una certa riluttanza a dare ai piccoli questo tipo di oggetti. Per superare questa riluttanza occorre sapere che questo genere di attività deve essere seguita dall’adulto in tutte le sue fasi,  non si deve assolutamente lasciare da solo il bambino mentre gioca con  gli oggetti contenuti nel cestino.  I bambini devono sentire che l’adulto è  li, interessato a permettere quell’esperienza così nuova per loro.  E che solo così, con una presenza attenta e premurosa, ma non interventista dell’adulto, cioè che non sollecita, che non propone un oggetto piuttosto che un altro,  che si può accompagnare il bambino  verso esperienze nuove e opportunità di scelta.
In questa  attività si mette in atto  l’apprendimento  euristico, cioè la possibilità del bambino di scoprire le cose per se stesso. I bambini vogliono esplorare e scoprire  gli oggetti e poi desiderano sperimentare come  si comportano  in relazione ad altri oggetti di diversa natura. La scientificità di questa ricerca è una procedura attenta e appassionata, che andrebbe ulteriormente approfondita. Ma limitandoci all’osservazione dell’azione si scopre che i bambini hanno bisogno di avere il tempo di  osservare e manipolare ogni tipo di oggetto messo loro a disposizione.

Nel cestino dei tesori, che dovrà essere rotondo senza manici  e non più alto di 14 cm,  ci dovranno essere  tanti  oggetti ma  uno per ogni specie cioè,  dei pezzi unici.
Ne elenco  alcuni che ritengo indispensabili per costruire un buon cestino: pigna conchiglia sasso di fiume, spugna naturale, noce di cocco, gomitolo di  lana,  stoffa di cotone, sottopentola di paglia, pennello da barba, pettine di legno, spazzola con setole naturali,  portauova di legno, mollette da bucato di legno, anello per tende, cucchiai, mazzo di chiavi, catenelle, frusta da cucina, pentolino, scatola di legno, coperchi  di metallo di varia misura, grattugia, formine dei biscotti, tappo da vasca con catenella, piumino per cipria, tubo di gomma, palla da tennis portafoglio con chiusura lampo, sacchetti cuciti con erbe aromatiche, calzascarpe di osso.  

Ora  per dare immagini alle  parole  scritte vediamoci questo filmato  dove possiamo notare in fondo alla stanza  la dott.ssa Goldschmied che è seduta su una poltrona  e segue l'evolversi del gioco.

Buona visione
da
Materiali poveri per giochi ricchi

 

Il testo è preso dall'articolo "Il cestino, la sacca e lo scaffale" di Fulvia Rizonico
  "Bambini"  febbraio 2013 
Edizioni Junior