L’arte ci rende liberi e migliori. Noi troviamo sempre molte collegamenti tra l’arte, la natura e la pedagogia. Sarà perché ci piace andare per musei, leggere libri e fare lunghe passeggiate all’aria aperta mettendo insieme tutti i pensieri che ci avvolgono mentre assorbiamo colori, forme e parole. Ogni visita, ogni lettura, ogni passo ci permette di costruire un pezzo di noi come donne e come formatrici.
Per questo oggi vogliamo parlarvi di Calder e dei suoi moblies e di quelli che possiamo facilmente fare da soli.
Alexander Calder e le sue opere cinetiche rendono molto bene il mondo fantastico e infantile in cui l’artista vive fino alla vecchiaia. Opere in movimento che nascono nel suo laboratorio, una sorta di officina – magazzino con grandi vetrate che affacciano su un paesaggio privo di ostacoli visivi.
Le opere di Calder con il vento o con un piccolo input si muovono e oscillano e così anche i mobiles che proponiamo in questo post oscillano e si muovono con il vento o con una piccola “spinta”.
Abbiamo deciso di pubblicare alcune immagini di “mobiles”, oggetti cinetici perché appassionano tutti, ma soprattutto i bambini.
Possiamo usare questi oggetti nella sezione dei piccoli del nido posizionandoli in modo che i bambini possano vederli e osservarli senza essere disturbati. Anche i bambini più grandi amano sdraiarsi e guardare in alto e restano affascinati ad osservare il movimento lento, oscillante e non prevedibile.
C’è una certa differenza tra le famose “Api” di plastica che girano sul lettino e questi che noi vi proponiamo, che possono far parte dell’arredamento dei nostri servizi educativi. Non occorre riempire il soffitto di tante cose penzolanti, pochi e scelti “mobiles” possono rendere lo spazio molto attraente. Il nostro è un invito a cercare di guardare anche in alto.
Buon fine settimana
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